CSCT Meteo - Center For Study on Climate and Teleconnections
martedì 30 dicembre 2025 - 

Analisi teleconnettive



*ATTENZIONE: Questa è un'analisi indipendente del Fondatore di CSCTmeteo Filippo Casciani  e non è collegata alla "Proiezione Invernale OPI (October Pattern Index)". La Proiezione OPI verrà riesaminata a consuntivo e cioè a Stagione Invernale conclusa* 

                                                                              
Le attuali proiezioni modellistiche (GFS/ECMWF) e l'analisi degli indici teleconnettivi per l'inizio del 2026 evidenziano una convergenza di segnali raramente osservata nell'ultimo decennio.
In particolare è fortemente indicativo il setting che il VPS ha acquisito nel corso del mese di Dicembre, dove si evince una importante anomalia positiva di Geopotenziale sul Polo ed un pattern a 2 onde, uno schema molto vicino a quello di Dicembre 1984:

Img: 20/26 Dicembre 2025


Img: 20/26 Dicembre 1984


Questa disposizione è sinonimo di un Vortice Polare estremamente debole e disturbato, dinamica resa possibile da un accelerato trasporto di massa così come  pubblicato alla fine di questa Estate, quando già avevamo preziose indicazioni circa un forte incremento della Brewer-Dobson circulation(BDC) come non capitava dall'Inverno 2012/13 (Articolo di riferimento Brewer Dobson in accelerazione)

Img: Accelerazione della BDC 


Questa particolare evoluzione, coadiuvata da una disposizione de La Nina orientale, ha incrementato il lavoro degli eddy flux.
Il dato più impressionante di questo Dicembre è l'incremento repentino dei livelli di Ozono stratosferico sopra il Circolo Polare Artico.

L'Ozono agisce come un tracciante della circolazione atmosferica. Un suo accumulo massiccio indica che l'aria viene trasportata dalle latitudini tropicali verso il Polo in modo forzato:

Img: Stratosfera ricca di Ozono


Essendo un gas serra in stratosfera, l'eccesso di ozono favorisce un riscaldamento locale della colonna d'aria, contribuendo a indebolire il gradiente termico tra polo e medie latitudini, rendendo il Vortice Polare (VP) estremamente instabile.
L'accumulo di ozono è la prova diretta di un'accelerazione della Brewer-Dobson Circulation, il grande "nastro trasportatore" che muove le masse d'aria dalla troposfera tropicale verso la stratosfera polare.
Questo processo comprime l'aria sottostante (riscaldamento adiabatico), preparando il terreno per un Sudden Stratospheric Warming da valutare nei prossimi giorni.

La forte Wave Activity riscontrata e l'inserimento di aria Tropicale nel core del VPS, ha fatto registrare un altro fondamentale ed insolito aspetto dinamico.
L'analisi dei vari livelli isoentropici  mostra infatti valori di Vorticità Potenziale insolitamente bassi per il periodo.
Dalle mappe si riscontrano continui "strappi" al bordo del Vortice, segno che l'energia delle onde troposferiche sta entrando nel cuore della Stratosfera, erodendone la rotazione:

Img: Insolito abbassamento delle Vorticità Potenziali(immagine a cura di Ozonewatch)



Scendendo verso la Tropopausa, i bassi valori di PV si traducono in un indebolimento del Jet Stream, e con poca vorticità a disposizione, il getto non riesce a mantenere una traiettoria lineare (zonale), ma inizia a creare onde di Rossby.


COSA CI POSSIAMO ASPETTARE DA QUESTA SITUAZIONE?

Non dobbiamo farci ingannare dalla mancanza di gelo immediato al suolo in alcune zone d'Europa.
Questo Dicembre sta svolgendo un incredibile lavoro "dietro le quinte", con un accumulo di calore e Ozono (preparazione termica), abbattimento della Vorticità (indebolimento meccanico) e frenata del GLAAM (blocco della rotazione).

Il mese di Gennaio ha quindi le carte in regola per assistere alla strutturazione di significativi disturbi al Vortice Polare, con una progressiva ripresa degli Heat Flux e della Wave1 nel corso della 2^ decade.
Il set up termodinamico, fornisce inoltre spunti importanti circa la genesi di un disturbo Stratosferico a 2 onde tra Gennaio e Febbraio, offrendo un quadro di elevate potenzialità fredde sull'Europa e con il  Mediterraneo come sede di convergenza tra impulsi Artici ed ingerenze Atlantiche:




 Filippo Casciani


 



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