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domenica 08 dicembre 2024 - 

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E’ finalmente giunto il momento di dare uno sguardo alla tendenza per la stagione invernale sulla base delle indicazioni del modello sviluppato in questi ultimi anni. Ricordiamo che tale modello, da una parte correla l’andamento dei principali indici (AO, NAO,PNA,ENSO, QBO etc.) degli ultimi 18-12-6 mesi con quello degli anni presenti in archivio, dall’altra effettua la stessa correlazione tra le anomalie mensili a 500hpa osservate (ottobre 2024 in questo ultimo aggiornamento) e quelle dei mesi di Ottobre in archivio.

Gli analoghi vengono poi “pesati” in base alla loro correlazione media e ad altri metodi di correzione, infine l’output è la media degli anni scelti.
Ricordiamo che tale modello viene calibrato ogni anno, va quindi ritenuto ancora in una forma pienamente sperimentale.

La situazione per questo inverno 2024-25 è particolare, in quanto nel lotto di anni con più alta correlazione troviamo inverni con andamento quasi opposto. Tuttavia la nota comune sembrerebbe essere una prima parte invernale dinamica e a tratti fredda, fin verso fine anno. In questa fase pur non aspettandoci una NAO esageratamente negativa, potrebbero crearsi le condizioni per una confluenza tra aria fredda o molto fredda da nord est ed una residua attività atlantica da ovest, capace di favorire un clima freddo e umido.

(figura 1).


La finestra più favorevole parrebbe essere quella a cavallo tra seconda decade di Dicembre e primi giorni di
Gennaio.

In questo periodo, come detto, il Centro-Nord del nostro paese avrebbe qualche chance per vedere nevicate a bassa quota o fino in pianura.
Non sono comunque attesi eventi particolarmente estremi, anche se dovrebbe trattarsi di una porzione di inverno molto più dinamica e meno mite degli ultimi vissuti.
La seconda parte della stagione è ancora di difficile interpretazione proprio a causa dell’ambiguità dell’output del modello.
Al momento ci risulta come leggermente più probabile l’ipotesi di un ESE (NAM >+1.5) di difficile collocazione temporale e il cui reale peso andrà valutato, nel caso, più avanti.
Chiusa la fase più dinamica ad inizio 2025, riteniamo probabile una fase di tempo stabile anche se con temperature non troppo miti, per hp su gran parte d’Europa ma con correnti più fresche tra Balcani, coste Adriatiche e Sud Italia.
Verso fine mese o inizio Febbraio, potremmo assistere ad una migrazione del cuore dell’HP verso nord-ovest, scoprendo così maggiormente il fianco orientale (figura 2).


Figura 2: Seconda parte invernale


Parrebbe riemergere un pattern simile a quello osservato tra 15 e 25 Novembre il quale andrebbe a premiare, seppur in modo non duraturo, di nuovo il centro-nord con clima freddo ma probabilmente anche umido (neve a bassa quota).
Il finale di stagione non parrebbe mostrare grandi scostamenti da questo pattern, ad eccezione del ritorno forse di un HP più invadente.

Concludendo, un inverno che si collocherebbe a metà tra i due estremi (mite e gelido), senza eventi particolarmente intensi (differenze rispetto alle medie non estreme), ma che potrebbe portare configurazioni interessanti su alcune zone (più probabilmente centro-nord), con le due finestre migliori individuabili nella seconda parte di Dicembre e negli ultimi giorni di Gennaio o primi di Febbraio.

Ci riaggiorneremo verso fine Dicembre per fare il punto sulla prima parte e per confermare o smentire la seconda, anche perché a quella data sapremo se l’ESE previsto sarà realtà (o prossimo) e nel caso, se avrà effetti più o meno impattanti sulla circolazione Troposferica.


Lorenzo Allegri e con la visione del Comitato Scientifico(CSCT)


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