Pubblicato il 21 novembre, 2025
Le agenzie di stampa russe hanno diffuso le previsioni del Centro Idrometeorologico Nazionale (Hydrometcenter) e di diversi climatologi di spicco, allertando la popolazione e l'Europa intera: l'inverno 2025/2026 si preannuncia come uno dei più rigidi e nevosi degli ultimi dieci anni in Russia.
Le previsioni non si limitano a una stima statistica, ma si basano su forti segnali climatici già osservati sul continente eurasiatico.
Il fattore chiave, secondo gli esperti russi, è il raffreddamento anomalo e precoce della Siberia.
Già nel tardo autunno del 2025, si sono registrate minime che hanno superato i –37∘Cin regioni come la Jacuzia, segnalando un precoce e massiccio accumulo di aria artica continentale.
Questo fenomeno è interpretato come il rapido e robusto potenziamento dell'Anticiclone Russo-Siberiano, il sistema di alta pressione dinamico che agisce come il principale serbatoio del gelo per l'Eurasia:
Fig: Anomalia di Temperatura in Siberia Ottobre 2025

Il rafforzamento di questa struttura anticiclonica è amplificato da un marcato feedback albedo-termico dovuto alla precoce e persistente copertura nevosa su vaste aree siberiane.
La neve, aumentando l'albedo superficiale, riflette la radiazione solare incidente, impedendo l'assorbimento termico del suolo e consolidando lo strato di aria fredda preesistente.
Le proiezioni idrometeorologiche suggeriscono che questa configurazione favorirà l'instaurarsi di un blocco atmosferico a larga scala sull'area euro-asiatica occidentale, deviando il flusso zonale atlantico e permettendo la frequente discesa di masse d'aria di origine polare continentale verso la Russia europea, specialmente a partire dal mese di Dicembre 2025:
Fig: Mosca sotto una fitta nevicata

A livello di teleconnessioni globali, gli esperti russi citano il ruolo del fenomeno La Niña (attualmente persistente nel Pacifico equatoriale) come fattore destabilizzante della circolazione generale, che tende a favorire ridge blocking patterns sull'Atlantico settentrionale.
Inoltre, la previsione è influenzata dalla potenziale dinamica del Vortice Polare Stratosferico (VPS): un possibile Sudden Stratospheric Warming (SSW) è ritenuto un evento catalizzatore primario, in grado di indebolire e dislocare il VPS, forzando la discesa di aria gelida in direzione meridionale lungo l'Eurasia.
Questo quadro sinottico generale porta a un alto rischio di irruzioni fredde e nevose sulla Russia centrale e, a cascata, sulle medie latitudini europee:
Fig: Gelo che avanza verso l'Europa nel corso del mese di Dicembre

Conseguenze sul Mediterraneo
Se l'aria gelida russa dovesse raggiungere il Mediterraneo, le conseguenze sarebbero spesso estreme a causa del contrasto termico:
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Ciclogenesi (Maltempo): L'aria gelida (molto pesante) che scorre sopra le acque del Mediterraneo (che rimangono ancora relativamente calde), genera un fortissimo contrasto termico che provoca la formazione di vortici ciclonici (depressioni) molto rapidi e violenti.
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Nevicate: Le nevicate sarebbero favorite nelle regioni che si affacciano sull'Adriatico e, a seconda della traiettoria del vortice, anche sul Sud Italia e sulle Isole, spesso a quote molto basse o in pianura.
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Vento gelido : La sensazione di freddo sarebbe accentuata da venti forti e gelidi (Bora e Grecale).
In sintesi, un inverno di gelo eccezionale in Russia non garantisce un inverno di gelo estremo sul Mediterraneo, ma aumenta notevolmente la probabilità di episodi freddi intensi e dinamici che spezzano periodi più miti, caratterizzando la stagione come molto più dinamica rispetto agli ultimi anni:
Fig: Aria fredda Siberiana in direzione del Mediterraneo

Staff CSCT
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